Crocetta: gay in privato, politico in pubblicoI politici gay che esercitano in Italia sono l’espressione di un paradosso che non permette al paese di fare il tanto aspettato passo in avanti. Si ricordano di essere omosessuali sono in situazioni omologate, su tutte il Pride. In mezzo a gay, lesbiche, bisex, transgender ed etero gay-friendly sfoggiano la propria sessualità con una tenacia rara. Sembra quasi che la loro omosessualità, in quel corteo, diventi un talento. Un dono che si esaurisce con la festa. I politici gay, senza il colore, smettono di essere omosessuali. In pubblico fanno di tutto per non sembrare uomini attratti da altri uomini. Rosario Crocetta, primo gay a diventare sindaco, ha barattato il coito con il consenso elettorale. Crocetta, pur di ottenere l’eredità politica di Lombardo, è disposto a vivere in castità. Essere omosessuale al Pride e teoricamente omo nei palazzi del potere.
L’ex primo cittadino di Gela non è l’unico politico gay che spegne la propria sessualità quando si confronta con la scheda elettorale. Nichi Vendola è un simbolo per molto giovani omosessuali eppure, in pubblico, preferisce essere sempre un single. Chiede, giustamente, coraggio ma attorno a sé ha creato uno scenario asessuato. Il suo amore per il marito resta un affare privato.
Il Pride non può essere l’unico strumento politico utilizzato da chi vorrebbe amministrare una società aperta a tutti. Oggi più che mai serve il buon esempio. Un bacio tra barbe. In pubblico.
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